Under The Dome (Serie TV)

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Ho lasciato passare un po’ troppo tempo da quando ho finito di vedere la serie, ma volevo comunque parlarne, anche se ci ho messo un po’ per decidere se farlo o meno, Stephen King, così come i suoi adattamenti televisivi o cinematografici, non è mai così ben delineato in un genere, solitamente non scrive di fantascienza, né di fantasy, eppure spesso nei suoi racconti sono ricchi di questi elementi. Anche Under The Dome che forse non nasce prettamente per essere un racconto di fantascienza diventa inevitabilmente ricco di elementi sci-fi, anche se mi posso basare solo sulla serie TV tratta dal romanzo, che si discosta, ma non avendo ancora letto il libro (cosa che prima o poi farò) non posso saperlo precisamente.
 
Alla sua uscita Under The Dome ha fatto molto parlare di se, da subito mandato in TV sulla RAI con bombardamento pubblicitario annesso e il libro (enorme) che è diventato famoso grazie alle serie anche se era di qualche anno prima (del 2009 mentre la serie è cominciata nel 2013). Anche io prima di conoscere la serie non sapevo nulla del libro, ma è da molto che non seguo assiduamente Stephen King anche se ci sono ancora parecchie cose sue che vorrei leggere e film da essi tratti che vorrei rivedere (per qualcuno vedere per la prima volta).

Under The Dome

Come molti degli scritti di Stephen King Under The Dome è molto di più di una serie di Fantascienza, è ricca di misteri e coincidenze che non vengono mai chiarite del tutto, non ci sono solo gli eventi di per se inspiegabili e misteriosi, ma anche i personaggi, che non sono mai sceltia a caso, ognuno di essi dal meno importante al più importante ha uno scopo preciso e sembra sempre esserci una certa predestinazione che fa si che questi vengano in contatto. Anche in Under The Dome è così, quando Chester’s Mill viene intrappolata da una cupola invisibile apparsa dal nulla sono casualmente presenti in città dei forestieri, che sono lì solo di passaggio o per qualche motivo personale, ma ne rimangono intrappolati insieme con i cittadini.

Questo che inizialmente sembra essere solo un caso si dimostra invece tutt’altro che casuale tutti i personaggi che erano lì per caso sono molto importanti per lo sviluppo delle vicende che seguiranno e sono legati per qualche oscuro motivo alla cupola, come se essa li avesse cercati e scelti e guidati in qualche modo a trovarsi lì nel momento in cui essa sarebbe calata sulla piccola cittadina di provincia, in modo molto spettacolare, mucche tagliate in due, persone mutilate, incidenti aerei e automobilistici che creano un pilot davvero notevole ed interessante introducendo la storia e mostrando ottimi effetti speciali facendo pensare ad una serie promettente e curata con un enorme budget che attira l’attenzione anche di chi non segue il genere o non è tanto attratto da serie TV.

Under The Dome

Il pilot rimane sicuramente la puntata migliore e quella più interessante perché sebbene la serie sia comunque interessante tende a scadere mano mano che si va avanti, non si tratta di un vero e proprio peggioramento però piano piano ci si rende conto che non soddisfa del tutto le aspettative che crea. Come molte storie di Stephen King abbiamo un evento imprevisto e persone apparentemente normali che devo affrontare situazioni eccezionali cacciando il meglio o il peggio di loro, questi personaggi sono caratterizzati molto bene anche se tendono un po’ ai soliti personaggi stereotipati creati da Stephen King. Come al solito c’è chi cercherà di aiutare la comunità chi invece cercherà di trarre profitto o di nascondere precedenti malefatte chi impazzisce, chi prende la cosa in modo estremamente religioso.

Questo crea una serie di conflitti tra i vari personaggi delle vere e proprie guerre, degli odi, e molti omicidi, alcuni in parte giustificati, altri un po’ gratuiti e solo per vendette. Si creano rapporti davvero complessi tra i personaggi alcuni anche un po’ dubbi, quando per tutta la serie uno si dimostra il “cattivo”, quello interessato solo a se stesso in cerca di potere e profitto, sfruttando chiunque e arrivando ad uccidere chiunque lo ostacoli o semplicemente sappia troppo, e poi verso la fine diventa “buono” e amico di coloro che fino a poco prima considerava nemici, solo per il bene dalla sua città e della piccola comunità, lascia un po’ perplessi.

In Under The Dome si affrontano tutta una serie di problemi legati all’isolamento dal resto del mondo, ma anche ai cambiamenti climatici che si creano a causa della presenza della cupola che di fatti trasforma il suo interno in un microclima molto delicato e dove ogni piccolo cambiamento può portare ad eventi catastrofici o quasi, siccità, gelo, e molto altro. Ma quello che che è realmente importante, cosa tipica di Stephen King, sono i personaggi, il modo in cui rispondo a queste situazioni critiche, come questi eventi li cambino e come si evolve la loro psicologia e come mutino e si evolvano i rapporti che ci sono tra essi.

Under The Dome

La prima stagione è la migliore, c’è tutto il fascino del mistero che circonda la cupola, cosa sia, da dove arriva, se è possibile uscirne e cosa sia accaduto invece nel resto del mondo, lo scoprire i vari personaggi e le loro caratteristiche. Per comprendere al meglio il funzionamento della cupola e fare luce sul mistero i personaggi devono interagire tra loro e crescere, cambiare e accettare il fatto che alcuni di essi sono lì per un motivo e che possono interagire con la cupola. Però più si comprende meglio cosa sia in effetti la cupola più la serie perde un po’ di interesse. Sebbene si comincia già da tempo ad intuire cosa possa aver creato questa cupola quando se ne scopre la sua origine aliena si rimane un po’ delusi, si perde un po’ dell’aurea misteriosa che circonda la cupola e l’uovo. Proprio la presenza dell’uovo fa immaginare che questa sia viva, senziente, invece poi sembra rivelarsi solo un sofisticatissimo marchingegno opera di una razza aliena che sta invadendo la terra già da tempo, si scoprono così altre uova apparse in passato che l’esercito sta studiando da tempo e altre che arriveranno, però non si capisce se questa razza aliena sia negativa o positiva, non si comprende se vogliano invadere la terra, distruggerla, abitarci pacificamente e convivere coi suoi abitanti, o cosa altro abbiano in mente, in ogni caso però si sa che hanno ingannato e usato coloro che erano sotto la cupola, quindi non è che sia proprio una buona impressione di questi alieni.

Quindi anche la conclusione della terza stagione non chiarisce molto sulla vera origine della cupola e segue la tendenza che si notava già dalla prima stagione di lento peggioramento che fa perdere anche un po’ di entusiasmo da parte di chi la vede, alla fine la si finisce perché ormai ci sei quasi e vuoi vedere come va a finire, ma non ti prende più come la prima stagione. La conclusione inoltre sembra aperta proprio perché lascia alcuni interrogativi e non sembra concludere la storia al 100% fa immaginare una possibile nuova serie, non una nuova stagione, ma un Under The Dome 2.

C’è anche da dire che forse il peggioramento e quella sensazione di non finito è dovuto alla cancellazione della quarta stagione avvenuta prima della realizzazione della terza che forse ha subito parecchie modifiche e alterazioni per permettere di concludere tutto in una stagione anziché due. Finire la serie ti mette voglia di scoprire quali siano le differenze tra libro e serie, ce ne sono sempre e inoltre si sa anche che dopo la prima stagione le due storie si diversificano molto e sicuramente tutto ciò che lascia un po’ perplessi nella serie non dovrebbe esistere nel libro, oppure è trattato o approfondito meglio e in modo più coerente, non sarebbe da Stephen King, quindi la voglia di leggere il libro è tanta già in generale (e salvo rarissime eccezioni) il libro, la versione originale, è sempre meglio di ciò che ne viene tratto, film o serie che sia, e quando l’originale e di un mostro sacro come Stephen King si è quasi certi che sarà molto migliore, se è quando riuscirò a leggerlo ritornerò sull’argomento.

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