Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 1

Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 1

Un paio di mesi fa ho parlato di Fantasy & Science Fiction, una nuova rivista Italiana per fantascienza fantasy e affini strutturata come la rivista originale Americana, ma adattata ad un pubblico e un mercato Italiano. Con un po’ di fatica riuscii a procurarmi una copia del primo numero della rivista, che poi ho letto, o forse dovrei dire divorato, ma non ho avuto abbastanza tempo libero per parlarne in modo adeguato.
 
Cercando online si trovano parecchie notizie sulla rivista, ma molte sono precedenti all’uscita del numero 1. Coloro che ne parlano dopo aver comprato e letto la rivista sono generalmente entusiasti e soddisfatti, ma non manca qualche critica o qualche perplessità sebbene in linea di massima non portino a valutare negativamente il prodotto.
 
Trattandosi del primo numero le scelte su quali racconti includere devono essere state complesse, devono fungere da presentazione per la nuova rivista e indirizzare i lettori su cosa dovranno aspettarsi nei prossimi numeri. I successi numeri dovrebbero avere una sorta di tema che accomuna in qualche modo le storie scelte, ma nel primo numero si è voluto presentare quello che è Fantasy & Science Fiction scegliendo tra i migliori autori che vi hanno scritto nel corso degli anni, includendo spesso storie inedite in Italia tradotte spesso dallo stesso curatore della serie, Armando Corridore, che sembra essere l’intera mente di tutto il progetto. (altro…)

Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Tutti conoscono Playboy, ma in pochi sono al corrente della passione che ha sempre nutrito la rivista per la fantascienza. Con gli anni sulla rivista sono state pubblicati migliaia di racconti brevi e storie lunghe suddivise in varie puntate.
 
Come recita l’introduzione già dai primi numeri Playboy ha ospitato numerosi scrittori di fantascienza a partire dal 1953. Il primo autore pubblicato è stato Bradbury che è rimasto fedele alla rivista fornendo moltissimo materiale da pubblicare nel corso degli anni.
 
Inizialmente Playboy non era una rivista famosa e “ricca”, non poteva permettersi il lusso di pubblicare storie inedite, quindi si trattava sempre di storie già pubblicate altrove. Quando la rivista divenne diffusa e famosa poté permettersi di comprare storie inedite e poteva offrire alcuni vantaggi rispetto ad altre riviste di settore.
 
Gli autori quindi hanno sempre considerato Playboy una validissima rivista a cui vendere i propri racconti. La sua diffusione permetteva di raggiungere un ampio pubblico, un pubblico maturo, a differenza di altre riviste indirizzate specialmente ai giovani. La libertà offerta permetteva di scrivere senza censura e poter trattare argomenti maturi, o sbizzarrirsi su argomenti piccanti, come il sesso.

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Guida Galattica per Autostoppisti (Film)

Era tanto che desideravo vedere il film Guida Galattica per Autostoppisti, mi ha sempre incuriosito e non avevo mai avuto modo di vederlo, anche se non ne ho sentito parlare bene da chi ha letto i libri. Un’altra mia pecca a cui un giorno o l’altro proverò a rimediare leggendo almeno il primo libro.
 
In questi giorni l’occasione per vedere Guida Galattica per Autostoppisti non è mancata, mi sono perso il primo giro che se non erro è stato venerdì sera, ma ho pescato per caso la replica domenica sera.
 
Si tratta di un film piacevole da vedere e senz’altro molto divertente, ben realizzato, con buoni effetti speciali senza esagerare, buona recitazione e una trama che porta avanti il film. Nonostante questo, da cultore della Fantascienza e della SciFi, il film non mi è piaciuto. Non posso fare un confronto diretto con i libri, ma so che molti di coloro che li hanno apprezzati non hanno gradito il film.
 
La fantascienza diventa un accessorio per raccontare una storia, o forse sarebbe meglio definirla una favola in cui i protagonisti non cercano una risposta, ma la sua domanda, avendo già la risposta, per poi scoprire che la soluzione dell’enigma era da ritrovare al punto di partenza e che poi tutto sommato l’enigma non interessava a nessuno dei protagonisti. Ciò che volevano era il viaggio in se per se, una fuga dalla monotonia.

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