Tutti conoscono Playboy, ma in pochi sono al corrente della passione che ha sempre nutrito la rivista per la fantascienza. Con gli anni sulla rivista sono state pubblicati migliaia di racconti brevi e storie lunghe suddivise in varie puntate.
Come recita l’introduzione già dai primi numeri Playboy ha ospitato numerosi scrittori di fantascienza a partire dal 1953. Il primo autore pubblicato è stato Bradbury che è rimasto fedele alla rivista fornendo moltissimo materiale da pubblicare nel corso degli anni.
Inizialmente Playboy non era una rivista famosa e “ricca”, non poteva permettersi il lusso di pubblicare storie inedite, quindi si trattava sempre di storie già pubblicate altrove. Quando la rivista divenne diffusa e famosa poté permettersi di comprare storie inedite e poteva offrire alcuni vantaggi rispetto ad altre riviste di settore.
Gli autori quindi hanno sempre considerato Playboy una validissima rivista a cui vendere i propri racconti. La sua diffusione permetteva di raggiungere un ampio pubblico, un pubblico maturo, a differenza di altre riviste indirizzate specialmente ai giovani. La libertà offerta permetteva di scrivere senza censura e poter trattare argomenti maturi, o sbizzarrirsi su argomenti piccanti, come il sesso.
In oltre cinquantanni di riviste, la mole di racconti e di autori che li hanno pubblicati è enorme e sarebbe pressoché impossibile raccoglierli tutti in un’unico libro, ma ne sono state create diverse raccolte, Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy è solo l’ultima di queste raccolte. Ne esistono due versioni, sempre edite da Mondadori, una in due volumi uscito su Urania e la versione in unico libro pubblicata negli Oscar Mondadori. La raccolta è curato da Alice K. Thurner che ha dovuto svolgere l’arduo compito di scegliere quali storie includere o meno, per facilitarsi il compito ha stabilito secondo quale criterio scegliere le storie. Innanzitutto h stabilito di includere un solo racconto per autore, dovendo quindi scegliere per ciascun autore quale fosse la migliore storia scartando le altre e quindi spesso eliminando ottime storie che avrebbero meritato un posto nella raccolta. Le storie scelte hanno approcci diversi al genere, alternando anche racconti brevi a quelli più lunghi e non sono inclusi racconti già presenti in The Playboy Book of Science Fiction and Fantasy e nessun racconto fantasy è presente nella raccolta. Tra gli autori ci sono famosi scrittori estremamente prolifici e qualche autore un po’ meno noto.
Come avrete capito si è trattato di una scelta difficile che in qualche modo ha influito sulla qualità del prodotto finale, nella raccolta non mancano grandi storie ben fatte, e piccoli capolavori, ma ve ne sono alcune la cui scelta è forse discutibile, che non entusiasmano molto il lettore. Non è raro trovare recensioni negative per il libro in questione, ma mi sento di dire che spesso si tratta di persone attratte dal logo di Playboy o incuriosite dall’abbinamento delle due cose, che per chi non è appassionato del genere può risultare strana. Queste recensioni negative quindi non sono espresse da persone propriamente qualificate a darne un giudizio. Tra gli appassionati del genere il libro non è molto diffuso, ed è anche difficile da trovare, considerando anche che è stato pubblicato l’ultima volta nel 1999.
Ecco la lista completa dei racconti presenti nel libro.
La città perduta di Marte (Racconto lungo, The Lost City of Mars, 1967) di Ray Bradbury
Traduzione di Vittorio CurtoniNove vite (Racconto, Nine Lives, 1969) di Ursula K. Le Guin
Traduzione di Vittorio CurtoniVeglia funebre (Racconto breve, Deathwatch, 1965) di Norman Spinrad
Traduzione di Vittorio CurtoniMaschere (Racconto, Masks, 1968) di Damon Knight
Traduzione di Vittorio CurtoniBenvenuta nella gabbia delle scimmie (Racconto, Welcome to the Monkey House, 1968) di Kurt jr. Vonnegut
Traduzione di Vittorio CurtoniL’astronauta morto (Racconto, The Dead Astronaut, 1968) di James G. Ballard
Traduzione di Vittorio CurtoniL’uomo schematico (Racconto breve, The Schematic Man, 1969) di Frederik Pohl
Traduzione di Vittorio CurtoniSenti qualcosa quando faccio così? (Racconto, Can You Feel Anything When I Do This?, 1969) di Robert Sheckley
Traduzione di Vittorio CurtoniIl transito della Terra (Racconto, Transit of Earth, 1971) di Arthur C. Clarke
Traduzione di Vittorio CurtoniRapporto sulla città minacciata (Racconto lungo, Report on the Threatened City, 1971) di Doris Lessing
Traduzione di Vittorio CurtoniLeviatano (Racconto, Leviathan!, 1970) di Larry Niven
Traduzione di Vittorio CurtoniTutti gli uccelli tornano al nido (Racconto, All the Birds Come Home to Roost, 1979) di Harlan Ellison
Traduzione di Vittorio CurtoniL’apoteosi di Myra (Racconto, The Apotheoisis of Myra, 1980) di Walter S. Tevis
Traduzione di Antonio CecchiSpero di arrivare presto (Racconto, I Hope I Shall Arrive Soon, 1985) di Philip K. Dick
Traduzione di Vittorio CurtoniPolli interstellari (Racconto, Interstellar Pigeon, 1982) di Donald E. Westlake
Traduzione di Vittorio CurtoniGli eredi della Perisfera (Racconto, Heirs of the Perisphere, 1985) di Howard Waldrop
Traduzione di Vittorio CurtoniStazione Terra Charley (Racconto breve, Earth Station Charlie, 1986) di Billy Crystal
Traduzione di Vittorio CurtoniLentamente, brucia lentamente (Racconto, Slow, Slow Burn, 1988) di George Alec Effinger
Traduzione di Vittorio CurtoniPiù della somma delle parti (Racconto, More Than the Sum of His Parts, 1985) di Joe Haldeman
Traduzione di Vittorio CurtoniSen Yen Babbo & L’illuminazione celeste (Racconto, Sen Yen Babbo & the Heavenly Host, 1987) di Chet Williamson
Traduzione di Vittorio CurtoniZona di Fuoco Smeraldo (Racconto lungo, Fire Zone Emerald, 1986) di Lucius Shepard
Traduzione di Maria Barbara PiccioliLa sentenza Ghost (Racconto, The Ghost Standard, 1994) di William Tenn
Traduzione di Vittorio CurtoniUna storia d’amore in Office (Racconto, An Office Romance, 1997) di Terry Bisson
Traduzione di Vittorio CurtoniGianni (Racconto, Gianni, 1982) di Robert Silverberg
Traduzione di Marco Pensante
Tra questi alcuni sono degni di nota e si sono rivelati davvero interessanti, a dispetto di altri più pesanti e lenti che io non avrei incluso nella raccolta, qualcuno l’ho trovato addirittura pessimo, chi non è scrittore di fantascienza e non ne è appassionato non dovrebbe cimentarcisi, rimanendo su generi a lui più congeniali. Tra i migliori non posso non citare La città perduta di Marte di Ray Bradbury, Nove vite di Ursula K. Le Guin, Il transito della Terra di Arthur C. Clarke, Spero di arrivare presto di Philip K. Dick, Più della somma delle parti di Joe Haldeman, La sentenza Ghost di William Tenn, Una storia d’amore in Office di Terry Bisson, Gianni di Robert Silverberg.
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