Land of The Lost (Film)

Land of The Lost

Ho sempre reputato la Fantascienza una cosa estremamente seria, ma ogni cosa può avere un suo lato comico, e la Fantascienza ha un filone comico bello corposo, a volte sebbene si tratti di comicità i temi scientifici o fantascientifici sono trattati ugualmente con estrema cura, a volte sono solo un contorno per giustificare le assurdità e il non-sense.
 
Land of the Lost è un film del secondo tipo, uno di quei film che se non vedessi per caso in TV difficilmente ne potresti conoscere l’esistenza. La fantascienza è solo un pretesto per l’ambientazione e ne fornisce una minima spiegazione in chiave del tutto comica. L’ambientazione però è ricca e curata, sebbene non vengano forniti molti dettagli per spiegarne il background l’impianto visivo fornisce parecchi indizi e fa intuire molto più di quello che viene effettivamente detto.
 
Il contrasto è molto netto e si intuisce subito che c’è qualcosa che non va. Tutto fa pensare a qualcosa di molto strutturato e curato sebbene nel film se ne accenni appena. Indagando un po’ ne ho scoperto i motivi il film è basato su una serie televisiva del 1974, La Valle dei Dinosauri (o Land of the Lost) che ha avuto anche un remake nel 1991.

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Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Tutti conoscono Playboy, ma in pochi sono al corrente della passione che ha sempre nutrito la rivista per la fantascienza. Con gli anni sulla rivista sono state pubblicati migliaia di racconti brevi e storie lunghe suddivise in varie puntate.
 
Come recita l’introduzione già dai primi numeri Playboy ha ospitato numerosi scrittori di fantascienza a partire dal 1953. Il primo autore pubblicato è stato Bradbury che è rimasto fedele alla rivista fornendo moltissimo materiale da pubblicare nel corso degli anni.
 
Inizialmente Playboy non era una rivista famosa e “ricca”, non poteva permettersi il lusso di pubblicare storie inedite, quindi si trattava sempre di storie già pubblicate altrove. Quando la rivista divenne diffusa e famosa poté permettersi di comprare storie inedite e poteva offrire alcuni vantaggi rispetto ad altre riviste di settore.
 
Gli autori quindi hanno sempre considerato Playboy una validissima rivista a cui vendere i propri racconti. La sua diffusione permetteva di raggiungere un ampio pubblico, un pubblico maturo, a differenza di altre riviste indirizzate specialmente ai giovani. La libertà offerta permetteva di scrivere senza censura e poter trattare argomenti maturi, o sbizzarrirsi su argomenti piccanti, come il sesso.

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Guida Galattica per Autostoppisti (Film)

Era tanto che desideravo vedere il film Guida Galattica per Autostoppisti, mi ha sempre incuriosito e non avevo mai avuto modo di vederlo, anche se non ne ho sentito parlare bene da chi ha letto i libri. Un’altra mia pecca a cui un giorno o l’altro proverò a rimediare leggendo almeno il primo libro.
 
In questi giorni l’occasione per vedere Guida Galattica per Autostoppisti non è mancata, mi sono perso il primo giro che se non erro è stato venerdì sera, ma ho pescato per caso la replica domenica sera.
 
Si tratta di un film piacevole da vedere e senz’altro molto divertente, ben realizzato, con buoni effetti speciali senza esagerare, buona recitazione e una trama che porta avanti il film. Nonostante questo, da cultore della Fantascienza e della SciFi, il film non mi è piaciuto. Non posso fare un confronto diretto con i libri, ma so che molti di coloro che li hanno apprezzati non hanno gradito il film.
 
La fantascienza diventa un accessorio per raccontare una storia, o forse sarebbe meglio definirla una favola in cui i protagonisti non cercano una risposta, ma la sua domanda, avendo già la risposta, per poi scoprire che la soluzione dell’enigma era da ritrovare al punto di partenza e che poi tutto sommato l’enigma non interessava a nessuno dei protagonisti. Ciò che volevano era il viaggio in se per se, una fuga dalla monotonia.

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