Il Tredicesimo Piano

Il Tredicesimo Piano

Ho rivisto Il Tredicesimo Piano (ormai più di un mese fa, ma il tempo per parlarne mi è mancato) e devo dire che l’ho riguardato con estremo piacere. La prima volta che ho avuto l’occasione di vederlo era da poco uscito al cinema e mi è subito sembrato interessante anche se le persone con cui lo vidi non ne ebbero una buona impressione, anche a me all’epoca, sebbene fossi abbastanza preparato nel settore, mancavano alcune nozioni per comprendere meglio il film, così mi ripromisi di vederlo con maggiore attenzione in futuro dopo aver approfondito alcuni degli argomenti trattati e aver letto alcuni romanzi che forse sono fondamentali per comprendere a pieno il film e la sua ambientazione. Non che il film sia impossibile da comprendere senza avere delle conoscenze storiche letterarie su ciò da cui trae ispirazione, ma ne possono venire fuori interessanti riflessioni se si ha un po’ di preparazione e se si conoscono altri scritti che trattano il  medesimo argomento.
 
Probabilmente per l’epoca il pubblico “tradizionale” non era ancora pronto ad una trama cosi complessa e il film è passato un po’ in sordina, tranne che per gli appassionati del genere. Il Tredicesimo Piano è del 1999, anno in cui arrivò nelle sale anche Matrix, film molto più fortunato e di successo che sebbene avesse molti punti in comune con Il Tredicesimo Piano era molto più fruibile per le grandi masse in un periodo in cui la fantascienza non aveva più un così grande successo al cinema e in TV. Proprio Matrix diede un grande sprono alla fantascienza cinematografica permettendo in seguito l’uscita di molti altri film che in qualche modo si rifanno ad argomenti molto simili e comuni a Matrix e a Il Tredicesimo Piano, come ad esempio Inception per citarne uno. Chi non capì, o apprezzò, il film all’epoca della sua uscita nelle sale dovrebbe approfittare per rivederlo con occhi nuovi grazie all’esperienza acquisita e all’avvicinamento al genere che ne è derivata dalla fruizione di titoli successivi che hanno attirato più pubblico e successo facendo rivivere il genere.

Il Tredicesimo Piano

Il tema trattato da Il Tredicesimo Piano è l’inscatolamento di diverse realtà alternative, ognuna contenuta in una realtà superiore più complessa ed articolata, senza che coloro che vi vivono ne siano al corrente, creando confusione su cosa sia reale e cosa sia fittizio arrivando al punto di non essere più sicuri del trovarsi davvero in cima a questa catena o solo in uno dei sui anelli inferiori. Immaginando il tutto come un’enorme matrioska non si sarebbe più in grado di stabilire se ci si trovi nella bambola più piccola, in quella più esterna o in una intermedia, né se effettivamente ci sia davvero un inizio o una fine, potrebbero esserci infinite realtà inscatolate una nell’altra, un concetto complesso e per molti fin troppo ostico per comprendere a pieno il senso del film, concetto che è complicato ulteriormente dalla trama che intreccia personaggi e storie di piani diversi, mischiando persone e avatar di continuo.

Ma è proprio questa trama e questo intreccio di avvenimenti, lo scambio di personalità tra avatar e persone e il muoversi su differenti realtà concatenate a rendere interessante il film agli appassionati del genere e a far sorgere anche più profonde riflessioni sulla comprensione della realtà e ciò che ci circonda, concetti che possono spaziare dalla filosofia alla psicologia, rendendo Il Tredicesimo Piano quindi un film molto interessante e profondo e non solo una serie di eventi ricchi di effetti speciali come purtroppo oggi spesso succede al cinema.

Il tutto comincia con la misteriosa morte di Hannon Fuller, assassinato da non si sa chi, ne per quale motivo, Fuller prima di morire ha lasciato un messaggio per Douglas Hall che per riceverlo dovrà indagare nel mondo virtuale a cui sia lui che Fuller hanno lavorato per anni. Sebbene questo mondo non sia del tutto pronto per l’utilizzo e comporti qualche rischio, il dottor Fuller già ne usufruiva privatamente per ils uo personale piacere, ed ora anche Douglas sarà obbligato a rischiare per reperire il messaggio a lui lasciato, sperando che ciò elimini anche i dubbi sul suo coinvolgimento nel delitto, non avendo memoria di ciò che è accaduto quella notte, ed essendo il beneficiario del testamento di Fuller si trova con l’essere il principale indiziato, ma le cose non sono per nulla come sembrano.

Il Tredicesimo Piano

Il messaggio per Douglass viene letto dal barista Jerry che verrà così a scoprire di vivere in una simulazione e tra la disperazione e la follia che ne deriverà riuscirà a trovare un metodo per sfuggire dalla simulazione, scoperta che servirà poi a Douglass Hall. Ma nel frattempo la situazione di Jerry porterà solo problemi a Douglas che non comprende ancora a pieno la situazione finché non riuscirà a comprendere a pieno il messaggio lasciatogli da Fuller. Un’importante aiuto arriverà dalla la figlia di Fuller, Jane, di cui nessuno conosceva l’esistenza. Anch’essa è un avatar è proviene da una realtà superiore a quella di Fuller e Douglas, quello che sembrerebbe essere il mondo reale, ambientato nel 2024 e che si vedrà solo alla fine del film, ed apparirà in colori vividi, ricco di luminosità, a differenza della simulazione ambientata negli anni 90 con colori più cupi e toni scuri, il mondo che Fuller e Douglas credevano reale finché Fuller non ha scoperto troppo ed è stato eliminato. Differenziato ulteriormente da quello ricreato dentro la simulazione ambientato nella Los Angeles del 1937, che ha toni sbiaditi, con colori tendenti al seppia come nelle vecchie fotografie consumate e ingiallite.

L’aver creato una simulazione all’interno di una simulazione ha senz’altro aiutato Fuller a comprendere in che mondo vivesse in realtà, ma proprio questo ha attirato l’attenzione di chi in una realtà superiore gestiva le simulazioni, il marito di Jane, David ormai preso da un delirio di onnipotenza, che altro non è che il modello da cui è stato creato Douglas, e il tramite grazie al quale Douglas poi riuscirà ad arrivare nella realtà superiore. Sempre che si tratti realmente del mondo reale.

Come più volte ripetuto nell’articolo (a rischio di sembrare ripetitivo) per me questo film è un piccolo gioiello, abbastanza originale per l’epoca, con ottime trovate tecniche e non esagerati effetti speciali, anche se laddove servono sono ottimamente realizzati per l’epoca in cui è stato girato il film, la base da cui è presa la sceneggiatura, la storia e le idee è Simulacron 3 un ottimo libro di Daniel F. Galouye che ho letto molto tempo fa e purtroppo non ricordo a perfezione, ma mi sembra che il film sia molto fedele alla storia originale e comunque centra in pieno le complesse tematiche trattate. L’unica pecca del film è essere arrivato nei cinema in un epoca in cui la fantascienza cinematografica era diventata qualcosa di poco serio e di essere uscito poco dopo Matrix che ha avuto la fortuna di fornire a persone completamente a digiuno di Fantascienza un infinità di elementi (ancora ho molti dubbi se si trattasse di mera scopiazzatura o citazioni) che hanno attirato l’attenzione del pubblico e fatto sorgere un nuovo interesse, per il film, e per il genere in se che ha avuto un’evoluzione e un ritorno, non sempre positivo, visto che si sono sfornati tanti film secondo me pessimi, solo per cogliere al balzo il rinnovato interesse per il genere, tra scopiazzature e gente inesperta che si è cimentata ne sono uscite di cose assurde o di film basati solo sulla computer grafica con il resto che fa solo da piccolo contorno. D’altra parte creando una nuova base per qualcosa di più serio e di fatti stiamo rivedendo nuovamente film di qualità e l’interesse da parte del pubblico di ripescare vecchie glorie e film passati un po’ in secondo piano, come, ribadisco, credo che sia appunto Il Tredicesimo Piano, è un film che merita un successo che sfortunatamente non ah avuto, ho voluto rivederlo e parlarne sperando che diffondendolo possa attirare l’attenzione di chi ancora non ha avuto ancora l’opportunità di vederlo.

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