Parlare di Dune non è per nulla facile, è un romanzo complesso e un mostro sacro della letteratura fantascientifica. I dati dicono che è, nel genere Sci-Fi il libro più venduto e letto con 12 milioni di copie vendute e continue ristampe e riedizioni, proprio in questo periodo nelle librerie ho visto spuntare una nuova riedizione il che vuol dire che il libro e i suoi seguiti sono ancora capaci di vendere e di essere apprezzati da nuovi lettori che mai ci si erano cimentati prima.
Quando venne pubblicato per la prima volta nel 1965 vinse il premio Nebula e il successivo anno il premio Hugo e rivoluziono per molti versi il mondo della Sci-Fi. La sua mole e la sua complessità riuscirono a convincere parecchi scettici che la fantascienza è un genere letterario valido paragonabile agli altri generi, e non come si credeva in quegli anni un qualcosa di adatto solo ai ragazzini e privo di contenuti e credibilità. Probabilmente è grazie a Dune che il genere è divenuto più maturo e molti scrittori sono stati spronati a creare romanzi e storie di qualità superiore.
Il libro è stato inoltre una fonte di ispirazione per molti scrittori e registi, influenzando molto di ciò che è venuto dopo, sia nella Fantascienza che in altri campi, per svariati motivi che vanno dallo stile alla precisione dei dettagli, dalla cura con cui è creato il mondo e la sua ecologia alla complessità dei personaggi e delle varie fazioni.
Di Dune hanno detto:
Il puro piacere dell’invenzione e della narrazione ad altissimo livello. Isaac Asimov
Un mondo che nessuno ha ancora saputo ricreare con tale perfezione. James Cameron
Il meglio. Oltre ogni genere letterario e ogni epoca. Stephen King
Senza Dune, Guerre stellari non sarebbe mai esistito. George Lucas
Dune è parte integrante del mio universo fantastico. Steven Spielberg.
Cosa altro potrei aggiungere io? Considerando anche il fatto che ho letto il libro troppo tardi, cosa che considero una grave pecca, e non ho ancora concluso l’intera saga, ma quando hai decine e decine di libri accumulati perché ne compri più di quelli che forse riuscirai mai a leggere devi fare delle scelte compatibili anche con il tempo a tua disposizione.
Di Dune conoscevo già quasi tutto e leggendo le prime centinaia di pagine avevo sempre quella strana sensazione di conoscere già quello che stavo leggendo, ma più ci si inoltra nella lettura più questa sensazione sparisce e aumenta la voglia di scoprire tutto ciò che vi è da scoprire su Arrakis il suo popolo e le sue tradizioni. Risulta una lettura piacevole e appassionante, ricca di elementi interessanti anche se relativamente complessa per la quantità di dettagli e certe meccaniche complesse che coinvolgono personaggi, istituzioni, associazioni e intere popolazioni.
Avendo letto precedentemente e per intero (gli ultimi libri ho dovuto leggerli in Inglese) il preludio a Dune di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, mi aspettavo qualcosa di diverso da Dune, ma solo ed unicamente dal punto di vista stilistico. Il preludio segue molti personaggi che rivedremo sopratutto nella prima parte di Dune dedicando brevi capitoli ricchi di avvenimenti ad ognuno di essi. Dune si concentra su una quantità minore di personaggi con capitoli più lunghi e meno densi di avvenimenti, che danno alla lettura un ritmo totalmente diverso e che ci fanno scoprire e apprezzare sempre più i personaggi chiave e i misteri di Arrakis.
Leggere il preludio prima o dopo Dune è una scelta soggettiva, aiuta a comprendere a pieno l’ambientazione, i rapporti tra le varie fazioni parte della cultura Fremen e dell’ecologia ed evoluzione di Arrakis. D’altra parte può dare qualche anticipazione che forse preferiremo scoprire lentamente durante la lettura, anche se si tratta di pochi dettagli di cui potremo già aver scoperto altrove se si ha un minimo di conoscenza della saga e del mondo di Dune. Dune è un mondo complesso quindi non sarebbe del tutto sbagliato avvicinarcisi partendo dal preludio, ma non tutti concordano, quindi la scelta è soggettiva.
Frank Herbert ha fatto un lavoro minuzioso nel creare l’universo di Dune. Nell’introduzione al libro lo stesso Herbert spiega come abbia realizzato il tutto partendo da un’idea e creando per intero Arrakis partendo dalle basi, chiedendosi come si possa sopravvivere in un mondo desertico, come la vita ci si adatti e come debba funzionare la sua intera ecologia, facendo ricerche sulle zone desertiche della terra per trovare le risposte. Ha poi creato un popolo che si fosse adattato alle condizioni estreme del pianeta facendo nuove ricerche per conoscere usi costumi e tradizioni dei popoli che vivono nelle zone desertiche per creare un popolo con una cultura plausibile.
Ad Herbert tutto questo non bastava, dopo essere riuscito a creare un intero mondo ha lavorato a creare un universo in cui intrecciare le storie di alcuni personaggi. I poteri principali che governano questo universo sono l’Imperatore e le grandi Casate che pero devono sottostare alle regole della Gilda Spaziale e del Landsraad. La Gilda Spaziale in particolare è l’unica che possa controllare i viaggi spaziali e per farlo necessita di grandi quantitativi di Spezia e la Spezia, o Melange, si ricava solo dalle sabbie di Arrakis è chiaro quindi che Arrakis conosciuto anche come Dune è il pianeta più importante dell’universo. Solo l’Imperatore può decidere chi controlla Dune e sebbene chi lo controlli non può avere un grande potere può accumulare grandi ricchezze ed esercitare una grande influenza sul resto delle Casate e delle fazioni.
Anche altri poteri si muovono nell’ombra portando avanti i loro piani, tra questi le Bene Gesserit il cui scopo finale è quello di creare il Kwisatz Haderach, una sorta di superuomo ottenuto facendo una selezione genetica portata avanti generazione dopo generazione incrociando i geni delle varie Casate. Le Bene Gesserit sono molto influenti, hanno strani poteri e sono molto sagge, al punto di lavorare al fianco delle figure più importanti, dall’Imperatore agli altri nobili, come consigliere o veridiche e facendone spesso da concubine, cosi non solo da poter indirizzare gli eventi in favore dei loro piani, ma anche in modo da poter venire a conoscenza degli intrecci e dei segreti che avvengono in ogni palazzo di ogni Casata.
La tecnologia di Dune è molto avanzata, ma poco usata, e considerata quasi a stregua di magia per la maggior parte della popolazione. Dopo che le macchine erano diventate intelligenti e forse sensienti vennero bandite la maggior parte delle tecnologia, conservando solo quelle strettamente necessarie, e utilizzandole solo quando servono. La società ha assunto una connotazione medievaleggiante con una forte connotazione feudalistica. Anche i combattimenti avvengono solitamente con armi da taglio e scudi energetici, i laser esistono, ma possono creare effetti devastanti se fermati da uno scudo.
Arrakis è apparentemente il pianeta più arretrato dell’universo, sfruttato solo per il Melange con parte della popolazione ridotta in schiavitù e odiata dagli Harkonnen a tal punto da tentarne lo sterminio, questo avviato una silenziosa guerra che spesso vede i Fremen vincitori.
Gli Harkonnen hanno anche un pessimo rapporto con gli Atreides, un odio che va avanti da generazioni e che sfocerà in un vera e propria guerra aperta quando la gestione di Dune dovrà passare dagli Harkonnen agli Atreides.
Tutto questo avviene in un periodo in cui Arrakis sta subendo un lento cambiamento attuato in gran segreto dal Planetologo Imperiale, segreto che i Fremen proteggono gelosamente. Secondo alcune leggende Fremen il cambiamento dipenderà anche dalla venuta di un messia, il Muad’dib che si scoprirà essere proprio Paul Atreides, sfuggito alla disfatta della sua Casata, disperso sul pianeta e unitosi ai Fremen. Un Paul ancora giovane su cui grava il peso della sua casata, il futuro dei Fremen e il destino di Arrakis e dell’intero universo, durante il suo percorso e la sua crescita ne sarà sempre più consapevole e dovrà accettare il suo destino.
Del libro esistono svariate edizioni di differenti case editrici e moltissime ristampe in differenti formati e dai differenti prezzi.
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