Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 2

Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 2

Finito di leggere ormai da un bel po’ volevo parlare del secondo numero di questa nuova serie Italiana, di cui ho già ampiamente parlato in due precedenti post, e che si sta rivelando davvero un’ottima rivista e una buona spesa.
 
Già dalla copertina si può intuire che il numero è maggiormente incentrato sul Fantasy. Il drago, il libro di magia e la maga o strega sono tutti elementi che ci fanno capire che la rivista questa volta ha elementi magici che fondono Fantasy e Fantascienza. La rosa che appena si intravede sul libro non credo sia casuale, ben tre racconti hanno a che fare con i fiori in qualche modo e due in particolare con le rose. Ma si intravedono anche elementi un po’ più oscuri legati alla magia nera e all’Horror, che richiamano anche all’Heroic Fantasy.
 
Il vero tema del numero sembra però essere la commistione tra i generi, ognuna delle storie ha varie elementi che possono benissimo rientrare in differenti generi letterari, sebbene di base ci sia quasi sempre un po’ di Sci-Fi (che già di per se non è mai stato un genere puramente definito, che si mescola con gli altri, ricco di sfaccettature e sottogenere che a loro volta si rimescolano) ogni racconto ha sempre una forte componente o che ricalca elementi spesso appartenenti ad altre realtà letterarie, come già abbiamo detto spesso è il Fantasy, la magia, a volte nera.

Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 2

Come già accennato nel post riguardante il primo numero della rivista, Armando Corridore apre la rivista con il suo Editoriale che non solo introduce le storie che verranno presentate nel volume, ma discute anche su alcune questioni riguardanti il precedente numero chiarendo qualche dubbio e perplessità che la sua uscita ha suscitato in giro per la rete (oer approfondire vi invito a leggere il precedente post). Questo dimostra anche l’attenzione che si presta ai lettori, alle proprie idee e pensieri e come grazie anche alle moderne tecnologie sia possibile avere un contatto diretto tra curatore e pubblico. Se vi è capitato di leggere la pagina facebook di Elara avrete notato come siano spesso presenti e ben disposti al dialogo e al rispondere a qualsiasi domanda, spesso è lo stesso Armando Corridore occuparsi della cosa. L’interazione oltre a permettere di instaurare un buon rapporto di fiducia con i lettori fornisce anche un importante feedback, sia per le esigenze dei lettori stessi, che per la redazione a favore del miglioramento della rivista e per la raccolta di notizie inerenti la diffusione nelle edicole dei precedenti numeri, grazie alle segnalazioni di tutti gli utenti allo scopo di migliorare e rendere più efficiente la distribuzione.

Il primo racconto di questo numero è di Robert Silverberg che ritorna a Majipor ad anni di distanza dal ciclo originaio (1980-1983) con delle nuove storie brevi. In Sippulgar dei Sortilegi ci troviamo in viaggio verso il sud del pianeta nella città di Sippulgar ricca di culti strani e misteriosi e di magia. La città è multietnica e ricca non solo delle svariate razze che popolano Majipor, ma anche di gente venuta dall’esterno grazie alle sporadiche navi che talvolta raggiungono il pianeta. Il protagonista dovrà indagare sulla misteriosa scomparsa del fratello della moglie, invischiato con un particolare culto capace a quanto pare di evocare demoni.

Un’altra storia che si occupa di evocazioni di demoni è quella di Ron Goulart che fece il suo esordio proprio nella rivista Americana Fantasy & Science Fiction con Letters to the editor nel 1952. Magia Nera per Negati mostra come possa essere pericoloso fare patti con un demone, se poi il beneficiario del patto non è colui che lo ha stipulato allora le cose si complicano, ma a quanto pare può esserci una via d’uscita, sebbene non è detto che sia definitiva, la si può considerare una proproga, ma alla fine il debito va pagato.

Non manca la rubrica di Paul Di Filippo scritta appositamente per Fantasy & Science Fiction con I Diritti dei Padri dove un fortunato giornalista può intervistare il fenomeno del momento, la scrittrice di due bestseller che si rivelerà essere imparentata con i più grandi autori SCi-Fi dell’ultimo secolo.

Robert Sheckley ha cominciato a pubblicare storie con Fantasy & Science Fiction fin dal 1953 e ha continuato a farlo regolarmente fino al 2005 anno della sua morte. In Gioco di Specchi ci porta su di un pianeta dal nome vagamente Fantasy, Alcenor, dove è possibile fare miracoli con gli specchi. Che sia scienza o molto più probabilmente magia non conta, chi ha un caro morto può rivederlo se alla sua morte era presente uno specchio e addirittura potrebbe rivivere per sempre con esso entrando esso stesso nello specchio, ci sono però dei rischi e il proprio coinvolgimento nella morte potrebbe comportare qualche difficoltà.

Kate Wilhelm vincitrice di due premi Hugo e tre Nebula si è sempre divisa tra due differenti generi, fantascienza e narrativa del mistero, e il suo Il Nome dei Fiori riesce a prendere elementi da entrambi i generi, il mistero di una bambina molto particolare viene svelato a poco alla volta mostrando sempre più le implicazioni fantascientifiche che porteranno importanti svolte nella vita del protagonista e forse anche per l’intera umanità.

Ultimo racconto del numero è Una Rosa per l’Ecclesiaste di Roger Zelazny. Ambientata su Marte dove una civiltà ormai morente conserva gelosamente i suoi segreti per rivelarli ad un solo Terrestre che dovrà vincere la loro naturale riservatezza e chiusura, la loro volontaria decadenza e autoestinzione attraverso la saggezza, la poesia e i testi sacri ai Terrestri, ma anche grazie ad una rosa, per portare ad un cambiamento e forse alla salvezza della loro millenaria cultura.

Chiude la rivista una poesia di William Blake, La Rosa Malata, citata da Zelazny e sicuramente motivi di ispirazione per il suo Una Rosa per l’Ecclesiaste.

sippulgar dei sortilegi

In questo secondo numero si nota la volontà di migliorarsi e di correggere eventuali errori o semplicemente di seguire alcuni consigli dei lettori, avuti su facebook o tramite altri mezzi, forse anche cercando su google chi parla della rivista e come ne parla. Forse a causa del trasferimento di sede o di qualche eventuale ritardo credo però che ai curatori sia sfuggito qualche errore di stampa qua e la, che spesso sono normali in un libro, può capitare, ma che non avevo assolutamente notato nel primo numero.

L’illustratore della copertina stavolta è Alan Pollac e come già da primo numero è indicato sul retro della copertina. Tutte le altre illustrazioni presenti ora portano chiaramente indicato l’autore, la prima legata alla storia di Majipor e di Maurizio Manzieri. A pagina 126 e 127 c’è un’altra grossa illustrazione di Hannes Bok, copertina del numero di Ottobre del 1963 della rivista Americana Fantasy & Science Fiction, legata alla storia di Roger Zelazny A Rose for the Ecclesiastes pubblicata sul quel numero, e anche su questo.

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