La Porta sull’Estate – Robert A. Heinlein

La Porta sull'Estate

La porta sull’estate fa parte dei primi romanzi scritti da Heinlein, se escludiamo quelli che sono considerati romanzi per ragazzi, scritto nel 1957, dopo aver ricevuto un Premio Hugo per il suo precedente romanzo Stella Doppia. Non si tratta certo di un capolavoro come alcuni altri libri scritti dall’autore, ma si dimostra comunque una lettura molto interessante. Ambientata negli anni settanta e nel duemila, non fa però riferimento ad una tecnologia molto avanzata ed è sopratutto incentrato su macchinari e robot per lo più meccanici, ignorando quasi del tutto l’elettronica o l’informatica.
 
Il protagonista Daniel Boone Davis è un ingegnere meccanico che riesce ad inventare numerosi robot, intelligenti preprogrammati per rispondere a determinati stimoli e ordini, utilizzando elementi per lo più già prodotti e venduti da altre aziende, ma combinati insieme in modi geniali.
 
Le sue capacità lo portano a creare una piccola azienda in cui lui si occupa principalmente della realizzazione di progetti e prototipi, lasciando il lavoro burocratico e più prettamente gestionale dell’azienda all’amico Miles e alla sua fidanzata Belle. Il suo scarso interesse nei profitti, nell’ingrandire l’azienda e nell’espandere il suo mercato lo porteranno presto alla rovina. Il suo obbiettivo era solo quello di rendere la vita della gente più semplice, costruendo e vendendo robot che aiutassero nelle faccende domestiche e in altri compiti della vita quotidiana e lavorativa. Idea non condivisa da Miles e Belle che tenteranno di impadronirsi dell’azienda per fondersi con multinazionali ben più ricche.

La Porta sull'Estate

Il tradimento e la perdita del lavoro e dell’azienda nonché di tutti i suoi brevetti registrati a nome dell’azienda lo porteranno alla depressione sfogata nell’alcool. Durante una delle sue ubriacature deciderà di mollare tutto e ricominciare una nuova vita nel futuro, trenta anni nel futuro grazie all’ibernazione.

I suoi progetti verranno nuovamente rovinati da Miles e Belle che faranno si che venga ibernato con un’altra compagnia di ibernazione e con differenti clausole cosi da ritrovarsi in serie difficoltà al suo risveglio trenta anni dopo. La sua intraprendenza lo porterà comunque ad ambientarsi, aggiornarsi sulle tecnologie e cominciare a lavorare nuovamente nel suo campo, scoprendo varie incongruenze sulla fine della sua compagnia, delle compagnie coinvolte nella sua acquisizione e su una compagnia a lui del tutto sconosciuta che sembrava aver sviluppato delle sue idee mai brevettate. Indagando scoprirà cosi dei brevetti a suo nome che non ricordava di aver mai registrato, né di aver mai lavorato a tali progetti.

Sembra che ci siano periodi oscuri del suo passato o dei buchi nella sua memoria. Possibile che si tratti di un omonimo, o di qualcuno che in qualche modo aveva rubato il suo lavoro sviluppandolo a suo nome? Le sue ricerche in proposito lo porteranno a scoprire il progetto di un anziano scienziato sui viaggi nel tempo e riuscirà poi a convincere con l’inganno lo stesso scienziato a rimandarlo indietro di trent’anni.

La storia è elaborata, ma scorrevole, si legge con velocità e con piacere. Inizialmente non si comprende bene cosa stia accadendo, poi si comincia ad intuire tutto ancor prima che le cose vengano spiegate, tutte le incongruenze che Daniel Boone Davis comincia a scoprire diverranno chiare nel momento in cui si accennerà alla possibilità di viaggiare nel tempo, ma questo non rovina il piacere della lettura e la voglia di continuare a leggere il romanzo per arrivarne alla fine.

Nel romanzo non mancano possibili spunti e accenni interessanti, come il nome del primo uomo a testare il viaggio nel tempo, scomparso nel nulla, ma che sembra potrebbe essere associato ad un noto inventore rinascimentale. Risulta invece strano, anche se parte della storia è ambientata nell’anno duemila, come le tecnologie sembrino arretrate rispetto a quelle che in realtà abbiamo oggi, per lo più meccaniche eppure non mancano le tecnologie avanzate che invece non abbiamo come la criogenia e i viaggi nel tempo. È interessante invece notare come sia stato anticipato l’eBook, in un romanzo del 1957, che proprio in questi anni sta riscuotendo grande successo (e che è stato anche il mezzo con cui io ho letto il libro) e ancora non è largamente diffuso come invece immaginava che fosse Heinlein almeno per la lettura dei quotidiani.

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