Fantasy & Science Fiction Anno 2 Numero 7

Fantasy & Science Fiction Anno 2 Numero 7 620x50

Continuo ad essere sobbarcato di impegni e ad andare un po’ a rilento con tutti, così ho come sempre poco tempo per leggere e per scrivere, quindi rimando spesso di qualche tempo anche questi miei articoli, ma Fantasy & Science Fiction continua ad uscire con i suoi problemi e quindi non regolarmente saltando parecchi mesi, e nonostante questo non riesco a mettermi al passo e ho ancora molti arretrati da finire.
 
Ormai come già detto si tratta di una rivista consolidata, con un suo stile e con le sue specifiche caratteristiche, le 160 pagine precise, e il solito editoriale iniziale spezzato che continua a metà libro circa, accompagnato dalle piccole introduzioni per ogni singola storia. Tra queste e l’editoriale Armando Corridore ci da un’introduzione al libro e alle storie in esso contenuto, arricchendo il tutto con riflessioni e informazioni su autori e storie.
 
In questo numero di Fantasy & Science Fiction si parte da un tema ben preciso, ma non riesce ad abbracciare tutte le storie in esso contenute. La parola e la sua magia, è questo il tema, le lettere e in particolar modo gli ideogrammi Giapponesi e Cinesi sembrano imbrigliare le parole e i concetti su carta caricandoli di una sorta di magia, un potere, che assume connotati e caratteristiche diverse a seconda della cultura e delle componenti della parola stessa, dal suo significato e dalla sua etimologia. Le lettere e i simboli possono però assumere significati più spirituali, dal tono religioso, diventando un modo per pregare ed entrare in contatto con il divino. Due sfaccettature del potere delle lettere che possiamo vedere in Letteromante e in I Tre Doni. (altro…)

Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 2

Fantasy & Science Fiction Anno I Numero 2

Finito di leggere ormai da un bel po’ volevo parlare del secondo numero di questa nuova serie Italiana, di cui ho già ampiamente parlato in due precedenti post, e che si sta rivelando davvero un’ottima rivista e una buona spesa.
 
Già dalla copertina si può intuire che il numero è maggiormente incentrato sul Fantasy. Il drago, il libro di magia e la maga o strega sono tutti elementi che ci fanno capire che la rivista questa volta ha elementi magici che fondono Fantasy e Fantascienza. La rosa che appena si intravede sul libro non credo sia casuale, ben tre racconti hanno a che fare con i fiori in qualche modo e due in particolare con le rose. Ma si intravedono anche elementi un po’ più oscuri legati alla magia nera e all’Horror, che richiamano anche all’Heroic Fantasy.
 
Il vero tema del numero sembra però essere la commistione tra i generi, ognuna delle storie ha varie elementi che possono benissimo rientrare in differenti generi letterari, sebbene di base ci sia quasi sempre un po’ di Sci-Fi (che già di per se non è mai stato un genere puramente definito, che si mescola con gli altri, ricco di sfaccettature e sottogenere che a loro volta si rimescolano) ogni racconto ha sempre una forte componente o che ricalca elementi spesso appartenenti ad altre realtà letterarie, come già abbiamo detto spesso è il Fantasy, la magia, a volte nera. (altro…)

Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Il Grande Libro della Fantascienza di Playboy

Tutti conoscono Playboy, ma in pochi sono al corrente della passione che ha sempre nutrito la rivista per la fantascienza. Con gli anni sulla rivista sono state pubblicati migliaia di racconti brevi e storie lunghe suddivise in varie puntate.
 
Come recita l’introduzione già dai primi numeri Playboy ha ospitato numerosi scrittori di fantascienza a partire dal 1953. Il primo autore pubblicato è stato Bradbury che è rimasto fedele alla rivista fornendo moltissimo materiale da pubblicare nel corso degli anni.
 
Inizialmente Playboy non era una rivista famosa e “ricca”, non poteva permettersi il lusso di pubblicare storie inedite, quindi si trattava sempre di storie già pubblicate altrove. Quando la rivista divenne diffusa e famosa poté permettersi di comprare storie inedite e poteva offrire alcuni vantaggi rispetto ad altre riviste di settore.
 
Gli autori quindi hanno sempre considerato Playboy una validissima rivista a cui vendere i propri racconti. La sua diffusione permetteva di raggiungere un ampio pubblico, un pubblico maturo, a differenza di altre riviste indirizzate specialmente ai giovani. La libertà offerta permetteva di scrivere senza censura e poter trattare argomenti maturi, o sbizzarrirsi su argomenti piccanti, come il sesso.

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Invasori Silenziosi – Robert Silverberg

Invasori Silenziosi

Robert Silverberg è sicuramente un autore molto prolifico e vario, ha scritto per oltre 50 anni e ha vissuto varie fasi della fantascienza, scrivendo in gioventù nei primi anni in cui la fantascienza era ancora un po’ immatura, dedicandosi poi ad altro per poi ritornare alla fantascienza quando cominciava ad essere ritenuta sempre più un filone letterario di dignità pari a qualsiasi altro genere letterario.
 
Prima di essere costretto a cambiare genere per i problemi in cui versava la fantascienza al finire degli anni ’50 Robert Silverberg aveva già sviluppato uno stile maturo ed aveva già pubblicato delle ottime storie che poi sono state ripubblicate in seguito quando la fantascienza Americana venne rivalutata.
 
Invasori Silenziosi fa parte del suo primo periodo, la prima pubblicazione risale al 1959. In Italia arriverà la prima volta nel 1963 come pubblicazione Urania.

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Le Due Facce del Tempo – Robert Silverberg

Le Due Facce del Tempo

La storia è incentrata sui viaggi nello spazio-tempo. La Terra è ormai entrata nell’era spaziale e i viaggi su altri pianeti sono una realtà, ma gli inconvenienti che ne derivano sono innumerevoli e cosi la società comincia a mutare velocemente. I viaggi prossimi alla velocità della luce distorcono il tempo per tutti coloro che si trovano a bordo, un viaggio di poche settimane per l’equipaggio è in realtà di una decina d’anni per la Terra, e ad ogni rientro gli equipaggi trovano una Terra sempre più diversa da quella che avevano lasciato. Chi fa l’astronauta quindi lo fa per sempre perché difficilmente riuscirebbe ad adattarsi in una società che è diventata del tutto estranea e che dopo 4 anni di viaggio si è evoluta di circa 200.
 
La Terra evolve in modo sempre più decadente, non è più l’unico luogo abitato dalla razza umana, tra le colonie sparse nell’universo e gli equipaggi sempre in viaggio, pur rimanendo uno dei luoghi più importanti per l’umanità finisce col distaccarsi quasi totalmente dal resto dell’universo. Sulla Terra gli astronauti sono quasi odiati, anche perché ormai non comprendono più le usanze delle città Terrestri, né possono accedervi tanto facilmente, sono relegati in quartieri ad essi dedicati, che ormai sono fatiscenti, dove passano solo poche settimane prima di ripartire per le stelle. Le città Terresti sono formate da lavoratori e liberi cittadini, i lavori sono ormai quasi del tutto ereditari visto l’esiguo costo delle licenze, e chi non può permettersi un lavoro diviene un libero cittadino, il cui unico metodo per sopravvivere è quello di giocare d’azzardo nei numerosissimi centri autorizzati.

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